URBANLAB è concepito come una porta di ingresso alla città di Divjake, una sorta di cerniera tra la città, il parco e il paesaggio agricolo, un nuovo landmark per la comunità locale. La geometria dell’edificio è caratterizzata dall’alternanza asimmetrica delle due falde del tetto: la copertura evoca la relazione diretta con l’immagine accogliente dello spazio domestico e l’archetipo dell’edificio rurale, dando vita ad un forte contenuto iconico e simbolico.I materiali sono stati scelti in virtù della vicinanza alle zone di produzione (coerentemente ai principi del Km0) e al rispetto della tradizione locale, innovandone il linguaggio. L’edificio è costruito prevalentemente in laterizio a vista: il mattone diviene l’unità base. Le facciate sono disegnate seguendo un processo di addizione e sottrazione: l’unità base si perde nella complessità dell’insieme. Il prospetto verso la campagna rappresenta una facciata sperimentale, reinterpretazione del torchis: all’interno di una maglia strutturale in legno si alternano serramenti e pannelli, realizzati con canne di fiume fissate a un telaio di legno. Questi compongono l’ossatura della parete, riempita con un impasto di argilla, sabbia e paglia.Fondamentale ai fini della sostenibilità e del comfort dell’edificio è stata l’attenzione ai principi passivi di architettura bioclimatica come l’orientamento dell’edificio in relazione all’esposizione solare e la doppia esposizione che consente una corretta ventilazione nei mesi estivi.